Tema: Il figlio dell’uomo
Canto iniziale: Al di sopra di ogni altro nome
Sal 8,5
Che cosa è mai l’uomo perché di lui ti ricordi,
il figlio dell’uomo, perché te ne curi?
Commento
A commento del versetto del Salmo, possiamo leggere Ebr 2,5-9:
Non certo a degli angeli Dio ha sottomesso il mondo futuro, del quale parliamo. Anzi, in un passo della Scrittura qualcuno ha dichiarato:
Che cos’è l’uomo perché di lui ti ricordi
o il figlio dell’uomo perché te ne curi?
Di poco l’hai fatto inferiore agli angeli,
di gloria e di onore l’hai coronato
e hai messo ogni cosa sotto i suoi piedi.
Avendo sottomesso a lui tutte le cose, nulla ha lasciato che non gli fosse sottomesso. Al momento presente però non vediamo ancora che ogni cosa sia a lui sottomessa. Tuttavia quel Gesù, che fu fatto di poco inferiore agli angeli, lo vediamo coronato di gloria e di onore a causa della morte che ha sofferto, perché per la grazia di Dio egli provasse la morte a vantaggio di tutti.
La formula “figlio dell’uomo” ha un valore messianico ed è legata alla figura celeste che viene sulle nubi, di cui parla il profeta Daniele.
L’espressione è usata da Gesù per parlare di sé, quando vuole sottolineare la propria dimensione trascendente: nel Vangelo di Matteo (21,16) Gesù riferisce a sé il salmo.
Il figlio dell’uomo è il modello di umanità incarnato da Gesù, che salva tutte le dimensioni dell’uomo. Figlio dell’uomo è Gesù che dona una buona notizia sulla vita dell’uomo.
Gesù si è abbassato diventando uomo, senza smettere di essere Dio, ed è diventato per questo figlio dell’uomo: Dio lo ha coronato di gloria e di onore e lo ha costituito al di sopra di tutte le sue opere.
Che cos’è l’uomo? L’uomo è Gesù Cristo, immagine visibile di Dio.
Cristo è arrivato alla gloria, passando attraverso la sofferenza, è stato solidale con l’uomo vero, Cristo risorto è possibilità dell’uomo di diventare Dio.
Ogni uomo, sperperando la propria animalità, può diventare Dio, con un’umanità in divenire.
Non basta però contemplare la pienezza di Gesù Cristo, perché siamo chiamati a mostrare agli altri che la dignità di essere veramente uomini è alla portata di tutti.
Nella notte del mondo il salmista esprime la fede e la speranza nella presenza del figlio dell’uomo nella storia. Egli è presente e porta a compimento il progetto di Dio, che cioè ogni uomo diventi come lui, esercitando la sovranità che viene dall’amare.