La storia
Nel settembre del 2013 Gianna e Fulvia hanno deciso di vivere nella stessa casa, avviando un’esperienza di piccola comunità, nonostante fossero solo in due, in deroga alle indicazioni della Regola.
Dal giugno 2014, dopo la stesura del progetto fondato sull’incontro notturno di Gesù con Nicodemo (Gv 3,1-17), hanno iniziato a costruire la vita fraterna, intrecciandola sempre con l’esperienza dell’ospitalità offerta a persone che si avvicinavano alla vita comunitaria, a giovani in ricerca e agli Amici.
Annalisa, sorella della sede di Santeramo, periodicamente ospitata dalla piccola comunità, a luglio 2018 ha chiesto di farne parte, e si è trasferita a Lecce. Da questo momento siamo in tre.
Questa novità ha fatto saltare i vecchi equilibri, ha messo in evidenza gli accomodamenti, le chiusure e i modi individualistici di ciascuna di noi ed ha aperto anche tante nuove possibilità.
Insieme abbiamo ricostruito la casa, adattandola alle nuove esigenze e ai gusti di ciascuna; le relazioni, fatte di un dialogo rinnovato e di un modo diverso di stare a casa; le dinamiche, non più polarizzate ma circolari. Essere in tre ci ha offerto l’opportunità di una nuova rinascita, dono innanzitutto della promessa del Signore e anche frutto del nostro cammino fatto di cadute e ripartenze, di scoperte, di cambiamenti personali. Il cammino è tuttora in corso.
Di pari passo, l’ospitalità è cambiata negli ultimi anni, anche a causa del covid che da un lato ci ha spinto ad una vicinanza più stringente e dall’altro ci ha richiesto creatività nelle relazioni esterne. Abbiamo sperimentato modi nuovi di ospitare: le nostre sensibilità diverse ci hanno fatto riconoscere altri bisogni dei nostri Amici e insieme abbiamo provato a rispondere; abbiamo aperto la porta di casa nostra per offrire spazi e tempi per le attività di missione della Comunità; insieme abbiamo cominciato a prenderci cura delle nostre mamme anziane.
E, sempre, ospitare gli altri è un’esperienza che ci fa allargare il cuore e ci rende più capaci di accoglierci reciprocamente e di volerci bene.
La vita quotidiana
Siamo tre donne molto diverse, per carattere, per gusti e per professioni.
Fulvia è un funzionario amministrativo della Asl di Lecce, Gianna è un’insegnante di Lettere, Annalisa è una ricercatrice del CNR.
Questa diversità dona bellezza alla nostra vita quotidiana perché ci arricchisce delle sensibilità, delle attenzioni di cura, delle relazioni, dei ruoli e dei compiti di ognuna in Comunità. È anche una diversità che, in alcuni casi, è esplosiva e chiede continuamente la fatica e la pazienza della composizione. Tutte le nostre scelte, dalla più ordinaria alla più grande, passano da questa dinamica.
Casa nostra è sempre aperta, sia per ospitalità occasionali richieste dalla vita comunitaria, sia settimanalmente per offrire agli Amici esperienze di autonomia e amicizia. Insieme, proviamo a fare nostro l’invito del Signore a Nicodemo, quello di “rinascere dall’alto”.
Per questo, essere insieme, ci aiuta a non perderci nei momenti bui e di crisi e a rimanere legate agli altri e al Signore, a scoprire cose nuove di noi, con la possibilità di vivere in modo più creativo le giornata, a condurre la lotta all’autonomia e all’individualismo.