Siamo una Comunità di laici e vogliamo vivere con il Signore della Vita. In questo tempo. Abitando la città dell'uomo.
La fraternità palpabile, la compagnia col Signore e la missione verso i piccoli ritmano le nostre giornate di uomini e donne che lavorano, sperano, soffrono, partecipano all' elaborazione di una cultura capace di riconoscere la dignità di ogni uomo e di promuoverla.

Tema: Osiamo dire Padre nostro

Canto iniziale: Sulle sue ali

Lc 11,1-2

Gesù si trovava in un luogo a pregare; quando ebbe finito, uno dei suoi discepoli gli disse: «Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli». Ed egli disse loro: «Quando pregate, dite:
Padre,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno.

Mt 6,9

Voi dunque pregate così:
Padre nostro che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome.

Commento

Osare è il verbo che introduce spesso il “’Padre nostro” nella liturgia eucaristica e indica il coraggio della preghiera, perché si aprano strade nuove di dialogo e incontro nel mondo. Osare è il verbo coniugato dalle persone che nel corso della storia hanno cercato di introdurre una novità che ha reso il mondo diverso.

Nei due brani i discepoli, che hanno notato il legame intimo tra Gesù e il Padre, osano presentare una domanda a Gesù: come si fa a pregare?

Spinto dalla richiesta, Gesù, insegna direttamente la preghiera.

La parola “Padre” avrà probabilmente suscitato stupore nei discepoli, che erano abituati a chiamare Dio con i nomi usuali nella tradizione ebraica.

Padre è un nome che richiama nella mente di ogni uomo l’esperienza della propria paternità, cioè del padre che genera, abbraccia e custodisce.

Il padre è il prossimo del bambino, che, vivendo una condizione simbiotica con la madre, incontra nel padre il primo che è altro da sé; la sua presenza esclude la solitudine, perché è colui che tiene la casa sempre aperta e che ci aspetta; infine il padre è colui che restituisce al figlio il suo volto più vero, il compito di responsabilità che ha nel mondo e rappresenta una dichiarazione di guerra a Satana, che cerca sempre di insinuare le separazioni.

L’aggettivo “nostro” dice che il Padre abbraccia tutti e non è legato solo ad alcuni.

Il verbo “stare” dice che il Padre intesse relazioni, sta con noi quando camminiamo in una valle oscura e fa in modo che non temiamo alcun male. Il Padre sta con noi passo dopo passo, perché si realizzino le promesse che ci ha fatto.

Il fatto che il Padre sta nei cieli significa che è alla giusta distanza, non è ansioso ed è al riparo dalle nostre pretese. In questo senso, la terra è lo spazio che Dio condivide con l’uomo, il cielo è la proprietà privata a cui invita liberamente l’uomo.

A connettere terra e cielo è la preghiera guidata da Gesù, perché la terra somigli sempre più al cielo e sulla terra siano visibili dei pezzi di cielo. In questo modo la preghiera cerca di rendere visibile nella cura degli altri lo sguardo e l’amore del Padre.

Canto finale: Padre nostro

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