Siamo una Comunità di laici e vogliamo vivere con il Signore della Vita. In questo tempo. Abitando la città dell'uomo.
La fraternità palpabile, la compagnia col Signore e la missione verso i piccoli ritmano le nostre giornate di uomini e donne che lavorano, sperano, soffrono, partecipano all' elaborazione di una cultura capace di riconoscere la dignità di ogni uomo e di promuoverla.

Tema: Fate morire ciò che appartiene alla terra

Canto iniziale: Sequenza allo Spirito

Mt 4,1-4

Allora Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. Dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. Il tentatore gli si avvicinò e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ che queste pietre diventino pane». Ma egli rispose: «Sta scritto: Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio».

Condivisione delle impressioni, delle reazioni e delle domande.

Prima di questo brano, è narrato l’episodio del battesimo di Gesù, in cui si dice chiaramente che Gesù è figlio di Dio. Nel racconto delle tentazioni Gesù viene presentato come uomo vero, fragile, esposto alle tentazioni, che sempre per lui consistono nell’invito a contraddire la volontà di Dio.

L’intenzione dell’evangelista è di presentare ciò che accade all’interno del cuore di Gesù e in questo senso richiama l’episodio del popolo d’Israele che nell’esodo ha ricevuto le stesse tentazioni di Gesù, fragile come ogni uomo. La differenza però è chiara: mentre il popolo pecca, Gesù affronta la tentazioni, dialoga con il tentatore e vince grazie alla forza della Parola di Dio e alla sua volontà.

Ascolto della Parola: Mt 4,1-4

Commento

Gli assalti di Satana con cui Gesù si trova a fare i conti, come ogni uomo, sono tre: la libido amandi, la libido dominandi e la libido possidendi.

La libido amandi riguarda la relazione che ogni uomo ha con la realtà, dove si risvegliano i bisogni di amore, ma anche le brame. Se desideri e brame non vengono dominate, portano l’uomo a non riconoscere la presenza degli altri e di Dio.

La prima tentazione riguarda il cibo, cui la vita dell’uomo è chiaramente legata, chiama in causa l’amore egoistico e suggerisce di rispondere alla fame, rinforzando in questo modo la tendenza all’onnipotenza.

L’uomo che ascolta le proprie fami non considera la comunione, la condivisione e la solidarietà. Esiste per se stesso e si considera più forte di ogni dono ricevuto.

Questa tentazione si chiama concupiscenza della carne e comprende tutti i pensieri sregolati dell’umanità che riguardano i desideri naturali, in particolare nell’ambito della sessualità, del mangiare e del bere.

Gesù ha padronanza di sé, è sobrio, cerca sostegno nella forza dello Spirito e così vince la tentazione.

I Padri del deserto consigliano di fuggire queste fami, i desideri sregolati, di mortificarli, senza lasciare loro alcun nutrimento, e più in generale di tagliare tutto ciò che seduce.

Accanto a ciò invitano a impegnare il tempo per il bene e di coltivare quei doni che Dio fa continuamente.

Canto finale: Un’ala di riserva

 

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