Tema: Hanno rifiutato l’insegnamento del Signore
Canto iniziale: Sulle sue ali
Am 1,3-2,16 (passim)
Così dice il Signore:
«Per tre misfatti di Damasco
e per quattro non revocherò il mio decreto di condanna,
perché…»
Così dice il Signore:
«Per tre misfatti di Gaza…
«Per tre misfatti di Tiro…
«Per tre misfatti di Edom…
«Per tre misfatti di Moab…
«Per tre misfatti di Giuda…
perché hanno rifiutato la legge del Signore
e non ne hanno osservato i precetti,
si sono lasciati traviare dagli idoli
che i loro padri avevano seguito.
Manderò il fuoco a Giuda
e divorerà i palazzi di Gerusalemme».
Così dice il Signore:
«Per tre misfatti d’Israele
e per quattro non revocherò il mio decreto di condanna,
perché hanno venduto il giusto per denaro
e il povero per un paio di sandali,
essi che calpestano come la polvere della terra
la testa dei poveri
e fanno deviare il cammino dei miseri,
e padre e figlio vanno dalla stessa ragazza,
profanando così il mio santo nome.
Su vesti prese come pegno si stendono
presso ogni altare
e bevono il vino confiscato come ammenda
nella casa del loro Dio.
Eppure io ho sterminato davanti a loro l’Amorreo,
la cui statura era come quella dei cedri
e la forza come quella della quercia;
ho strappato i suoi frutti in alto
e le sue radici di sotto.
Io vi ho fatto salire dalla terra d’Egitto
e vi ho condotto per quarant’anni nel deserto,
per darvi in possesso la terra dell’Amorreo.
Ho fatto sorgere profeti fra i vostri figli
e nazirei fra i vostri giovani.
Non è forse così, o figli d’Israele?
Oracolo del Signore.
Ma voi avete fatto bere vino ai nazirei
e ai profeti avete ordinato: “Non profetate!”.
Ecco, vi farò affondare nella terra,
come affonda un carro
quando è tutto carico di covoni.
Allora nemmeno l’uomo agile potrà più fuggire
né l’uomo forte usare la sua forza,
il prode non salverà la sua vita
né l’arciere resisterà,
non si salverà il corridore
né il cavaliere salverà la sua vita.
Il più coraggioso fra i prodi
fuggirà nudo in quel giorno!».
Oracolo del Signore.
Di fronte alla Parola ognuno è invitato a riconoscere le proprie reazioni, le domande e i pensieri.
Il passo è tratto dalla parte introduttiva del libro e contiene una serie di invettive contro le nazioni vicine ad Israele, strutture tutte allo stesso modo.
Queste nazioni si sono macchiate di crimini orrendi, che Dio non perdona.
Anche a Israele è rivolta un’invettiva, perché si è macchiata delle stesse trasgressioni, disprezzando la vita degli altri popoli. Amos dunque condanna Israele allo stesso modo degli altri popoli, mettendo in evidenza il peccato sociale e culturale di cui si è macchiato.
Alla fine del passo non viene descritta la punizione di Dio, ma le conseguenze del peccato.
Am 1,3-2,16 (passim)
Commento
Con le sue parole Amos esprime la fiducia che tutto ciò che viene fatto contro la vita degli altri non resterà impunito.
Il popolo, che sta attraversando un periodo di prosperità, è gonfio di amor proprio e nutre dentro di sé il desiderio che sarà fatta giustizia delle nazioni straniere. Ha dunque la speranza che qui sia annunciata una parola di salvezza.
Invece anche Israele è convolto nella condanna: il male si annida nelle piccole ingiustizie contro gli altri, in ciò che culturalmente appare condivisibile. Tuttavia queste ingiustizie pongono Israele sullo stesso piano delle altre nazioni straniere condannate. Israele però non è solo iniquo e operatore di male, ma è un peccatore anche peggiore, perché Dio lo ha trattato con grande cura e gli ha fatto dono di tante meraviglie. In realtà, quando si è trovato in condizione di forza, Israele ha abbandonato il Signore, non lo ha imitato e si è macchiato di violenza verso i più deboli. Perciò la storia di salvezza lungo la quale Dio ha condotto Israele è rimasta lettera morta e non ha insegnato niente al popolo, che si è pervertito.
Amos è il profeta capace di martirio, che non si fa corrompere dal quieto vivere ed è pronto a pagare per quello che dice.
Così a Israele che non ha obbedito al Signore, ma non lo ha nemmeno ascoltato e ha rifiutato il suo dono non resta che la via dell’esilio, nella nudità, ormai senza forze.
Canto finale: Conducimi